È facile dire Carema. Berlo, gioire dei risultati splendidi che il paesaggio a queste latitudini restituisce nel calice.
Fare Carema però è diverso: è ostinazione quotidiana, sfida tra vigneron e bosco, dove la natura è sempre pronta a riprendersi ciò che con grande impegno le si è tolto.
L’eleganza, la verticalità dei vigneti e dei vini caremesi è un racconto di continua liberazione, coincidente nelle sue migliori interpretazioni con il concetto di libertà, il ritorno a una viticoltura sana, sostenibile e di conseguenza molto impegnativa, ma altrettanto appagante.
Una nuova scuola, una pattuglia di giovani idealisti ha scelto di inerpicarsi sui terrazzamenti occupati dalla giungla e lì diboscare, decespugliare, costruire, piantare, gestire, lottare. Liberare Carema.
Il sogno di Sopravvento, l’azienda dei fratelli Melfa, Matteo e Michele, entrambi sommelier con esperienze importanti e durature nella ristorazione di alto livello, comincia nel 2019. La battaglia è impegnativa: i loro terrazzamenti sono tra i più alti di Carema, ma sono nascosti sotto tonnellate di bosco e massi.
Matteo è a Londra, presso Hyde Restaurant a Mayfair, Michele lavora come sommelier al Ristorante Gardenia di Caluso, guida il pullman. Abbandona la sala e comincia lentamente e tenacemente la sua opera di liberazione. Lo aiuta papà Oreste, affascinato dal progetto verticale dei ragazzi e dalla sua naturale emanazione nei territori dell’Erbaluce. Changes! è il primogenito di Sopravvento. La macerazione di 40 giorni, l’affinamento in botti di acacia per 11 mesi e altri 6 successivi in bottiglia coricata nel balmetto, la tipica cantina di affinamento canavesana, chiariscono quali sono le ambizioni dei fratelli Melfa dal giorno zero: ottenere vini minimalisti, precisi, eleganti, finiti.
Riguardo al negozio delle uve Erbaluce e al relativo chiacchiericcio generato attorno a questa scelta, i ragazzi non sono preoccupati: acquistano e selezionano le uve personalmente. A riprova di quanto scrivo sappi che nel 2021 Changes! non esce, non li convince. Al suo posto esce Help, Erbaluce “one-shot” e gregario di Changes! Esaurito da tempo, ne conservo un buon ricordo.
Michele e Matteo sono due anime opposte e complementari: entrambi sognatori, entrambi indulgenti, musicofili intransigenti. Il rientro recentissimo e definitivo in Italia di Matteo giova a Michele che non può e non vuole più affrontare le nuove sfide da solo, serve un confronto, uno scontro perché no? Idee altre, altrettanto valide e grandi.
Così, se Changes! nasce da un’intuizione di Michele, la nuova creatura, Rebel Rebel, parte da un’idea di Matteo: 3 giorni sulle bucce, fermentazione integrale in barrique e botte grande (entrambe di acacia) assemblate dopo 12 mesi di affinamento a cui seguono altri 4 mesi di riposo in bottiglia, sempre nel balmetto.
È un vino ideato per sfidare il tempo, in cui le componenti aromatiche, alcooliche e strutturali si stanno integrando per dare vita a un grande, nuovo Erbaluce. Fienagione, miele, note eteree, biscottate e speziate introducono un sorso pieno e vellutato.
Oggi Changes! 2021 è favolosamente pronto. Dagli assaggi mi sento di definirlo come la sua miglior versione di sempre, per tannino e sale, piacevolissimo anche al naso, apre alla menta glaciale, poi mou, zucchero filato, resina. L’acacia è presente e vuole giocarsela restituendo al vino un profilo elegante, sinuoso, sferico.
Non siamo di fronte all’ennesima cantina di vinelli, non rimproverarmi per questa affermazione scontrosa. I ragazzi vogliono seriamente uscire con grandi vini, ecco quindi che torno a Carema con l’assaggio dalla botte del loro primo Heroes, Nebbiolo Picotendro AAD Carema 2022. Ai ragazzi brillano gli occhi, il vino è tenue, fresco, sulla viola, la rosa, la canfora. La bocca delicatissima, sussurrata, presente. È la verticalità di Carema, ancora di più: l’altezza di Sopravvento. Uscirà tra un anno, adesso dorme sereno in barrique, in prospettiva si vola.
Posta ancora più in alto della bandiera dei Pirati che sventola a Sillanc, il cru di Sopravvento, un vecchio, splendido rudere è in attesa di essere ristrutturato, guarda Carema e segna un traguardo possibile e raggiungibile per questi due ragazzi che meritano il sogno che stanno costruendo con forza, determinazione, impegno e vini sempre più rappresentativi di questo fazzoletto di terra.
Sopravvento. Melfa brothers. Carema state of mind.
Sopravvento
Regione Sillanc
10010 Carema (To)
www.sopravventovini.it
Nato ad Aosta nel Marzo del 1977, passo l’infanzia in skate. Poi snowboard, mountain-bike, trail… Musica, sempre, viaggi e contaminazione pure.
Nel 2006 una Coulée de Serrant fa nascere in me l’amore per il Vino.
Mi informo, assaggio, esploro, leggo e scrivo. Studio! Con ahimè pochissime occasioni di scambio e come sempre, senza indossare divise.
Dal 2019 vendo la mia idea di Vino in Valle d’Aosta. Ma in fondo l’ho sempre fatto: raccontandolo agli amici, annoiando Francesca mia moglie, facendo scappare i miei figli, Bianca e Dante!
Proprio la condivisione insieme alla natura del gusto, sono i cardini del mio approccio. Che è essenzialmente musicale, non necessariamente tecnico. Sicuramente emozionale e positivo. In una parola: hardcore!