Fado di Mele, provincia di Genova. Nel 1890, con l’obiettivo di sfamare i tremila operai giunti in Val Leira per realizzare il valico ferroviario di collegamento tra Genova e Ovada, il carrettiere Giobatta Bruzzone decide di aprire un’osteria con cambio cavalli, il Baccicin du Caru. Il nome, nasce appunto dall’ipocoristico dialettale tra nome e professione.
Gli anni passano, i cavalli vengono rimpiazzati dalle automobili e al ristoro si affianca il commercio di vino sfuso rivolto alle osterie della zona, addirittura 18 a quel tempo.
Nel frattempo le nuove generazioni dei Bruzzone si susseguono nella gestione dell’attività di famiglia, sostituendo la vendita dello sfuso con quella delle bottiglie in un’enoteca attigua all’osteria.
Cento trentunn’anni dopo, Giambattista, Gianni per gli amici, porta avanti con entusiamo, affiancato in cucina dalla sorella Rossella, l’opera iniziata dal bisnonno.
Pochi giorni fa, rientrato da alcuni giorni di ferie, avevo voglia dei sapori e dei profumi della mia terra, avevo voglia di Liguria. Allora, mi sono messo in macchina con Pula per arrampicarmi sopra Genova, là dove un tempo c’erano le cartiere. La strada era di quelle che ti portano fuori dal caos quotidiano a suon di curve, che, anche se brevi, lasciano addosso un gioioso senso di viaggio. La meta l’hai già capita.
In quella curva il tempo sembra essersi fermato. All’osteria enoteca Baccicin du Caru tutto suona autentico, popolare. Gli interni sono pregni di storia e Gianni, vero oste che non se la tira, sorride in sala mentre dispensa pillole di tradizione e buoni consigli enologici. Ispira grande tranquillità, è una di quelle persone che ti fanno amare lo stare a tavola e la ristorazione. Se Slow Food persegue il riconsegnare la tavola al gusto, al piacere della gola, questo è sicuramente uno dei suoi luoghi d’elezione.
Le ricette sono quelle di famiglia, gli ingredienti stagionali, le paste fatte in case, il pesto nel mortaio, le cotture di sughi e secondi lunghe, i dolci dolci. Qualche piatto, come la bagna cauda, proviene dal vicino Piemonte, tutto il resto è un genuino inno alla genovesità, una saporita testimonianza culinaria di quello che realmente fu. Ne avevo così tanta voglia, che non saprei dirti cosa mi è piaciuto di più: di certo ho amato il brandacujun, i gnocchi al pesto di mortaio e il cinghiale.
Per quanto riguarda il vino, si può scegliere una bottiglia direttamente in enoteca o affidarsi a lui. Numerose le etichette naturali, contenuti i ricarichi. Anche qui Liguria e Piemonte sono portate sugli scudi. Noi ci siamo divertiti con un fresco e profumato Beverein 2018 di Carussin (San Marzano Oliveto – AT) servito a tavola per 18,00 euro.
Sulla via del ritorno, soddisfatti e assonnati per quanto mangiato, non abbiamo potuto fare altro che sorridere sentendoci finalmente a casa. Belin.
Osteria Enoteca Baccicin du Caru
Via Fado, 115
16010 Mele (GE)
+039 010 631804
+039 349 7513 942
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Piatti alla carta: 10,00/15,00 euro, dolci 6,00
Pane e coperto: 2,00 euro
Ottimo. Non ci sono mai stato ma complimenti. Continuate così. Sono del monregalese e quindi vicino all Liguria. Tanti piatti dell’entroterra sono simili. Auguri
Grazie mille. Se passi in zona una visita non fartela scappare!