Ultimamente ho un ottimo rapporto con la Toscana, nel senso che tutte le volte (quasi tutte dai…) che mi ci sono fermato a mangiare, ho fatto delle piacevoli scoperte. E una di queste è sicuramente Salefino, il ristorante aperto quasi dieci anni fa a Siena in Via degli Umiliati, accanto a Piazza del Sale, da Alice Dal Dosso e Claudio Di Sante, coppia nella vita come nel lavoro.
Queste alcune delle fotografie di quanto assaggiato nel corso di una piacevolissima serata primaverile.
ll menù di Salefino si compone di una quindicina di piatti salati, incolonnati senza prestare troppa attenzione alla rituale suddivisione imposta dalla cucina italiana, ai quali si aggiungono una manciata di dolci e una piccola proposta quotidiana raccontata a voce o su di una lavagna situata in uno dei curati ambienti dall’aria vagamente retrò che compongono il ristorante.
Inoltre sono presenti anche due menù degustazione, da 4 o da 6 portare più il dolce, proposti a un prezzo che, tenuto conto dell’ottimo livello qualitativo della proposta, mi è parso piuttosto conveniente e svela l’attitudine esperienziale di un locale la cui cucina valorizza con gusto gli ingredienti del territorio circostante, ma non solo, attraverso una strada per nulla “turistica” e verve tanto contemporanea quanto stagionale.
Educata la triglia, giustamente umida, oltre che resa importante dal pan brioche, la terrina di fegatini. Supportato da contorni e condimento, ho molto gradito poi il maiale e… il servizio, che, lo so, non è un piatto, ma mi è proprio parso in grado di raccontare splendidamente cucina e cantina senza annoiare. Anzi. Un grande valore aggiunto insomma.
La carta dei vini si compone di circa 150 etichette, in prevalenza naturali, dove giustamente trova spazio tanta Toscana, rossi in primis, e diverse bolle interessanti. Sulla lavagna sono poi anche riportarti i vini serviti al bicchiere, una decina (5,00/7,00 euro/calice) e un paio di birre artigianali per gli amanti del genere. Io, per esempio, ho accompagnato una parte del pasto con una bottiglia di “Rossobruno” 2017 di Le Verzure, uno splendido Sangiovese (grosso), deciso e verticale, proveniente da un vigneto situato pochi chilometri appena oltre la zona di Montalcino, servito al tavolo per 34,00 euro.
Ah, la stessa proposta enoica è fruibile anche nell’enoteca con piccola cucina, la bottiglieria omonima, aperta proprio in Piazza del Sale a completamento dell’offerta della “casa madre”.
Infine, forse non sai che la storia dei locali che ospitano Salefino, sino a non molto tempo fa, raccontava di un susseguirsi continuo e poco ispirato di gestioni e tipologie di ristorazione, una più stravagante (per essere gentili) dell’altra… Come finirà questa volta? Ecco, visto quanto mi sono trovato bene quella sera in Via degli Umiliati, penso proprio che avrai tutto il tempo per andarci a curiosare scoprendolo tu stesso. Io un’idea me la sono fatta. Golosa e duratura diciamo pure.
Salefino
Via degli Umiliati, 1
53100 Siena (SI)
+39 0577 287224
www.salefino-siena.com
Menù degustazione:
4 portate + dolce, 45,00 euro
6 portate + dolce, 55,00 euro
Piatti alla carta da 10,00 a 23,00 euro, i dolci 7,00
Vini naturali in carta: sì
Nato a Genova non troppi anni fa (più o meno), passo l’adolescenza a chiedermi perché abbia sempre preferito un raviolo cotto sulla stufa a un’exogino, o ancora cosa mi avesse spinto, ancora infante, a scolarmi tutti i fondi di Moscato d’Asti lasciati incustoditi dagli adulti, dopo il brindisi di capodanno, incappando nella mia prima ciucca. Intanto, diventato prima Sommelier Professionista AIS e poi Assaggiatore ONAF, dopo svariate esperienze nel mondo della ristorazione, tra cui il servizio dei vini al ristorante “La Terrazza” del Belmond Hotel Splendido a Portofino, dall’ottobre del 2016 sono entrato a far parte dell’Elenco regionale degli Esperti Degustatori dei Vini D.O.C. presso la Camera di Commercio di Genova per poi bla bla bla… Perdonami, mi sto annoiando da solo. Beh, ti prego di mantenere il segreto, ma sappi che ancora oggi, nonostante sospetti sia colpa degli uomini della mia famiglia, del nonno paterno, commerciante di vino in giro per il nord Italia, di quello materno, agricoltore, combattente e scrittore, e di mio padre, agronomo mancato con il tocco per la fotografia, continuo a chiedermelo qui su Enoplane.com.