Scarto, pezzetto o avanzo. Scrap nasce ristorante dalla spiccata inclinazione conviviale a ottobre dello scorso anno in Piazza D’Alaggio a Savona, nella vecchia Darsena, dall’idea di 3 giovani: Caterina Panerati, Giacomo Faziola, lo chef, e Andrea Ziliani. Ne sono venuto a conoscenza solo qualche settimana fa, per puro caso, mentre controllavo su Raisin l’eventuale comparsa di nuove attività che offrono vini naturali “vicino a casa mia”. Pertanto, alla prima occasione buona, non ho potuto fare a meno di andarci a curiosare.
Queste sono le fotografie scattate da Scrap quel sabato sera d’inizio marzo, dopo una breve sosta al The Balance, imprescindibile tappa savonese per tutti gli amanti della mixology.
Giacomo Faziola, che tra le esperienze passate vanta quella di resident chef al ristorante Bino di Savona sotto la guida di Giusepe Ricchebuono (1 stella Michelin al Vescovado di Noli), dà vita a una cucina moderna e cosmopolita, senza necessariamente ancorarla, se non nella scelta di alcuni ingredienti o preparazioni, alla tradizione ligure. Come nell’arredamento, nella gestione della sala e in tutte le altre sfumature di Scrap, appare d’indole accorta, responsabile (che della parola sostenibile incomincio a non poterne più), soprattutto grazie a un utilizzo ragionato della materia prima, e appunto conviviale, attraverso un menù essenzialmente diviso in canonici piatti e “piattini”, praticamente delle tapas che incitano al divertimento e alla condivisione tra commensali. Sono poi disponibili anche due degustazione da ultimare di concerto con le preferenze degli ospiti raccolte dall’attento personale di sala.
Musetto e panino fritto rappresentano una partenza col botto, davvero. Dritta e saporita la palamita, appena meno entusiasmante l’animella, un po’ per la consistenza resa frammentaria dal taglio e un po’ per la risultante gustativa livellata dalle salse. Ben eseguiti i primi piatti e piacevolmente bilanciato verso l’acido il dolce. Prima di quest’ultimo, avendo ancora un goccino di appetito, ma non sentendomela di affrontare un intero secondo, ho assaggiato ancora il polpo, un “piattino” che ancora una volta mi ha felicemente confermato la cifra della cucina e l’azzecata modularità dell’offerta gastronomica.
La carta dei vini compilata da Caterina Panerati, anche lei cresciuta sotto l’egida del Vescovado, conta un’ottantina di referenze tutte naturali. Ci si diverte a partire dai 20,00 euro richiesti per l’Indigeno 2020 di Ancarani e sono presenti alcune chicche, come il Fleur de Savagnin 2019 di Labet, proposte a prezzi davvero interessanti. Per adesso nessuna traccia scritta di una mescita o di un pairing ai menù degustazione.
Insomma, Scrap mi è parso proprio un “frammento” del puzzle raffigurante la Liguria che amo: un locale fresco e intelligente, mai pleonastico, divertente e con diverso spazio di crescita. Alla faccia dello scarto. Viva lo scarto.
Scrap
Piazza D’Alaggio, 9r
17100 Savona (SV)
+39 019 221 9734
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Menù degustazione:
4 portate (2 piattini, 1 primo, 1 secondo e 1 dolce), 40,00 euro
5 portate (4 piattini, 1 primo, 1 secondo e 1 dolce), 60,00 euro
Piatti alla carta da 7,00 a 30,00 euro
Vini naturali in carta: sì