Eccomi con il secondo appuntamento in cui ti parlerò della nuova cucina cambogiana: “Embassy Khmer Gastronomy: il migliore ristorante contemporaneo della Cambogia?”

Per farti capire meglio cosa intendo, questo è un breve riassunto circa le tradizioni culinarie di questo affascinante paese del sud est asiatico… Tante verdure, molte spezie ed erbe aromatiche, spesso accompagnate dal riso prodotto localmente. In minor quantità si trovano inoltre carne, soprattutto pollo, maiale e manzo, e pesce d’acqua dolce, ma in generale, nella cucina tradizionale, i sapori tendono a confondersi e le “proteine” coperte dall’abbondante condimento. Sia chiaro, la mia non è assolutamente una critica, anzi. Ho assaggiato piatti tipici buonissimi, ma ero anche molto curioso di saggiare le potenzialità della materia prima autoctona utilizzata in uno stile culinario più contemporaneo.

Dopo l’esperienza a Phnom Penh (leggi di più qui!), la seconda non poteva che essere a Siem Reap, quella che a causa della sua vicinanza all’attrazione più importante e visitata del paese, Angkor Wat, è ritenuta la “capitale turistica” della Cambogia. E siccome immagino potrebbe non importarti niente dei templi, passiamo subito al sodo: Embassy Khmer Gastronomy.

Embassy Khmer Gastronomy

Questo ristorante nasce da un’idea della chef Kimsan Pol, una vera celebrità nazionale che dopo aver collezionato esperienze in diverse realtà stellate al di fuori del suo paese natio, ha deciso di tornare in Cambogia per farne scoprire gli autentici sapori al mondo. Come? Aprendo nel 2014, insieme a un’altra promettente e conosciuta chef nazionale, Kimsan Sok, proprio Embassy.

In particolare, le Kimsan Twins, così vengono chiamate in patria, hanno come scopo la diffusione della cucina tradizionale khmer, quasi totalmente scomparsa a causa del genocidio di fine anni ’70 e delle tante guerre. Per raggiungerlo hanno infatti iniziato a studiare i testi presenti nei vecchi archivi di cucina nazionale, arrivando addirittura a confrontarsi con uno dei cuochi che servivano sotto uno dei precedenti re, Norodom Sihanouk (1941/1955).

Beh, Embassy oggi si presenta come un ristorante fine dining incastonato in un ambiente decisamente lussuoso. Nelle sue cucine si utilizzano solo ingredienti locali che arrivano, secondo stagione, da diverse zone del paese e perciò, in un’ottica di sostenibilità, il menù degustazione , l’unica scelta disponibile, cambia praticamente con cadenza mensile. Ah, visto che le Kimsan Twins si sono poste anche l’obbiettivo di innalzare le quote rosa all’interno della ristorazione nazionale di alto livello, tutto lo staff è ovviamente di sesso femminile.

Ora però è finalmente tempo di mostrarti i piatti che ho avuto il piacere di assaggiare e di raccontarti la mia personalissima esperienza.

Embassy Khmer Gastronomy: il migliore ristorante contemporaneo della Cambogia? - Finger food

Khmer street finger food and cocktails

Embassy Khmer Gastronomy: il migliore ristorante contemporaneo della Cambogia? - Amuse bouche

Amuse bouche

Sliced pan-seared scallops with fresh vegetables, black seaweed, crispy krill and sour garlic sauce

Duck Nam Ngiv – Clear duck soup with shallot, kaffir lime leaf, lemongrass, pickled lime and saw leaves

Steamed seafood dumpling, served with sweet chili sauce and pureed purple potatoes

Watermelon, basil leaves and sundried salted fish

Embassy Khmer Gastronomy: il migliore ristorante contemporaneo della Cambogia?

Traditional Beef Cheek Saraman – Slow cooked beef cheek with red curry oaste, fresh coconut milk and roasted peanut

Kampong Chan pineapple mousse, served with caramelized jasmine ice-cream

Embassy Khmer Gastronomy: il migliore ristorante contemporaneo della Cambogia? - Mignardise

Mignardise

Entrati nell’elegante sala del ristorante, siamo stati fatti accomodare nei divanetti davanti al banco per un aperitivo. Qui, dopo aver scelto dalla carta dei cocktail un twist del Negroni Sour molto ben realizzato, ci hanno servito la prima portata del menù, ossia una selezione di street food tipico cambogiano rivisitato in chiave moderna e da mangiare con le mani. Un inizio niente male dove tutti gli assaggi risultano sia dall’aspetto molto invitante che gustosissimi.

Terminato l’aperitivo ci hanno spostato al tavolo, ma, dopo la scelta del vino, è successo qualcosa di totalmente inaspettato: siamo stati infatti invitati a visitare la cucina per conoscere chef Kimsan Pol e consumare i 3 amuse-bouche previsti nel degustazione. Anche questi sono risultati molto sfiziosi e il farceli assaporare in piedi tra i fornelli è una scelta che innalza sempre il livello di divertimento dell’esperienza. Tornati al tavolo abbiamo iniziato quindi con il menù vero e proprio.

Il piatto che mi ha entusiasmato di più sono stati i ravioli di mare: piacevole il contrasto tra il croccante della pasta e il morbido del ripieno di pesce; saporito e delicato allo stesso tempo, veniva fuori lentamente, ma in maniera assai persistente, anche grazie al giusto grado di piccantezza donato dalla salsa chili. Secondo gradino del podio per le capesante, fresche e croccanti, ti conquistavano con un delicato tocco di liquirizia che accompagnava ogni boccone. Tenerissima e succulenta, anche la guancia di manzo mi è piaciuta molto. Se in Cambogia ho quasi sempre trovato del manzo stopposo, qua da Embassy era pura goduria, praticamente si scioglieva in bocca. Interessante infine il piatto a base di anguria servito tra le due portate principali, in pratica un sorbetto fresco e piacevole pensato appositamente per rinfrescare la bocca.

Mi ha colpito meno invece la zuppa di di anatra. Nonostante un brodo molto saporito, la citronella e la sensazione piccante vanno un po’ a coprire tutto il resto. Ovviamente si parla di dettagli, ma un filo di equilibrio in più avrebbe reso perfetto anche questo piatto.

Ben eseguito (spettacolare il gelato!), ma un po’ dolce per i miei gusti, il dessert, degna chiusura della cena la piccola pasticceria.

Qui Leût Cru? 2022 Gustave Lorentz

Che vino ho scelto? Anche da Embassy la “questione” è stata un po’ spinosa. Come ti avevo già detto nell’articolo precedente, siccome in Cambogia se ne beve pochissimo, le carte, anche nei ristoranti migliori, sono spesso corte e con prezzi non proprio popolari.

Alla fine, tra una trentina di sconosciute etichette che partivano dai 30 USD, dopo una veloce ricerca su internet, per soddisfare la nostra sete “naturale”, abbiamo optato per il Qui Leût Cru? 2022 di Gustave Lorentz (62 USD), un orange wine alsaziano composto da Pinot Blanc, Pinot Gris, Gewurztraminer e Sylvaner. Senza dubbio un vino semplice e molto delicato che ha nell’eleganza e nell’equilibrio i suoi punti forti. Dopo un attacco fatto soprattutto di frutta e sensazioni floreali, si è lasciato andare con un’ottima freschezza a un finale decisamente minerale, rivelandosi un vino molto piacevole, che ha ben accompagnato la cena, ma senza emozionare particolarmente.

Ecco, visto il titolo, adesso ti starai chiedendo se Embassy sia il migliore ristorante di cucina contemporanea della Cambogia, vero? Non li ho girati tutti, ma, per quanto concerne la mia breve esperienza, ti direi di sì. L’alto livello dei piatti, dai sapori decisi e coerenti se rapportati con quelli della cucina tipica khmer, e il servizio, a dir poco perfetto, molto attento e allo stesso tempo caloroso, ci hanno regalato un’ esperienza assolutamente da provare.

Nonostante le cose da raccontare sarebbero ancora un’infinità, voglio chiudere consigliandoti un bel viaggio in Cambogia. Troverai posti fantastici e ne respirerai sia la storia che la povertà, ma quello che finirà per colpirti di più, almeno per me è andata così, saranno la gentilezza e l’ospitalità di un popolo che ha il sorriso sempre stampato in faccia. Fidati, sarà un’esperienza incredibile, una di quelle che non potrai mai scordare.

PS: se decidessi veramente di partire scrivimi pure per avere un po’ di consigli, turistici ma soprattutto gastronomici.

Embassy Khmer Gastronomy
Corner Street 05
17253 Krong Siem Preap (KH)
+855 89 282 911
website

Menù degustazione, 56,00 USD

Vini naturali in carta: sì

 

 

About the Author: Andrea ” Endriu” Ambu

Cagliaritano DOC classe 1984, Esperto Assaggiatore ONAV e consigliere per la delegazione cittadina della medesima, mi son avvicinato al mondo del vino circa una decina di anni fa, innamorandomi fin da subito del movimento “naturale” e in seguito anche delle fantastiche persone che lo popolano. Galeotto fu un seminario di degustazione in 4 serate tenuto a Cagliari da Sandro Sangiorgi, del quale, pur senza capirci a quel tempo una benemerita mazza, ancora ricordo, per filo e per segno, alcuni degli splendidi vini assaggiati. Mi colpirono per la loro istintività, di come allo stesso tempo riuscissero a essere imprevedibili e conviviali. Un sogno? Aprire una piccola enoteca con mescita. Dove? A Cagliari. E dove sennò.

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