“Ancora un minutino, grazie.”, “Cosa mi bevo stasera?”, “Quest’etichetta non la conosco…”, “Ma è buono?”, “Facciamo così: scelga lei!”… Per accantonare la solita tiritera e fare contenti tutti, clienti e addetti ai lavori, eccoti il secondo episodio di S-BANCO D’ASSAGGIO, la nuova, ma anche vecchia, rassegna di etichette di Enoplane.com.
27, sì hai capito bene 27, assaggi, in ordine casuale, presentati ciascuno in al massimo un paio di righe e una fotografia, sempre a cura di Andrea, Endriu ed Edo.
In questa release dal “Les Humains” 2020 di Alexandre Plassat al “MonRie” 2021 di Zeroine, passando per Valle d’Aosta, Toscana, Sardegna… Beh, buona lettura!
E non dimenticarti di farci sapere, nei commenti o sui social, quale di questi vini hai già assaggiato e, nel caso, come li hai trovati.
1 – Vin de France “Les Humains” 2020 di Alexandre Plassat
Andrea – Dalla felice mano di uno degli ultimi discepoli di Jean-François Ganevat, uno Chardonnay, passato su vinacce di Riesling e poi invecchiato per 24 mesi in legno, dove la volatile si dimostra perfettamente equilibrata da una texture ruvida, ma rotondetta. Attira col naso, convince in bocca. Finalmente un orange coi controcXXXi dallo Jura.
Prezzo in enoteca (francese): 33,00 euro
2 – Arbois Vin Jaune 2006 di Domaine de la Tournelle
Edo – Elettrico e scalpitante ai primi sorsi, acquieta la sua volatile concedendo secchezza e allungo invidiabili, senza abbandonare la sua (eccessiva?) rusticità. Persistenza ossessiva!
Vino che divide, per certi una scalata, per altri la quintessenza del vino da meditazione.
Prezzo in enoteca: 100,00 euro
3 – Rosato di Toscana IGT “Usta” 2020 di Podere della Bruciata
Endriu – Può un Sangiovese indossare un abito elegante? Assolutamente sì e questo rosato ne è la prova. Delicato e aggraziato nei modi, si lascia andare con lentezza sulla lingua risultando quasi grasso. La freschezza perfettamente equilibrata però gli dona il giusto slancio che non fa mai apparire il sorso pesante. La particolarità è l’estrema mineralità del finale che ti fa subito venir voglia di berne ancora, e ancora, e ancora…
Prezzo in enoteca: 16,00 euro
4 – Barolo Riserva Annunziata 2016 di Comm. Lorenzo Accomasso (trovi il post sulla visita in cantina qui!)
Edo – Tutto ciò che hai visto, sentito o assaggiato riguardo al Comm. Accomasso dovrà condizionarti a tal punto da dubitare delle tue stesse opinioni. Lo degusterai lasciandoti permeare da tutte le influenze possibili e immaginabili, positive e negative. Solo allora deciderai se restare in paradiso o liberamente andartene altrove….. E non ti dico dove!
Prezzo in enoteca: 250,00 euro
5 – Bianco frizzante Toscana IGT “Sottofondo” 2021 di Tunia
Endriu – Immagina una fusione in stile Dragon Ball (FU-SIO-NEEE) tra un vino frizzante e un bel macerato. Bene, quello che ne verrebbe fuori è sicuramente il Sottofondo. Beva, corpo, tannino, polpa, bollicina. Un sorso coinvolgente, appagante, praticamente irresistibile.
Prezzo in enoteca: 18,00 euro
6 – Langhe Chardonnay 2021 di Philine Isabelle
Andrea – L’eleganza soffusa del naso, un non so che di femminile, accompagnata dalla tensione acida e minerale del sorso, alla cieca mi ha davvero incuriosito, trasportato al di là delle Alpi per poi svegliarmi delicatamente in Langa.
Prezzo in enoteca: 44,00 euro
7 – Valle d’Aosta Fumin (magnum) 2017 di Noussan
Edo – Avendo la fortuna di lavorare con Franco e Gabriella dovrei tacere sulla bellezza di questo vino. Che ha letteralmente “accartocciato” i bicchieri di plastica in cui lo abbiamo bevuto. Spezia, fumé, sottobosco, menta, ginepro. Una bocca splendida: frutto puro, sale di roccia, acidità, lo spigolo vivo dell’annata 2017, allungo, struttura senza peso. Un grandissimo Fumin.
Prezzo in enoteca: 50,00 euro
8 – Arbois “Château Renard” 2020 di Domaine De Saint Pierre
Andrea – Erbaceo, citrino, minerale. Un graffiante Chardonnay, che però un po’ soccombe nella lotta tra un sorso discretamente scontroso e un corrispettivo quasi da Grandeur. Forse il tempo farà da paciere, forse no.
Prezzo in enoteca (francese): 55,00 euro
9 – Sangiovese Toscana IGT “Sella dell’Acuto” 2018 di Arnaldo Rossi
Endriu – Un bravissimo oste che produce anche ottimi vini? Arnaldo Rossi. Questa sua etichetta per esempio è un Sangiovese dai due volti. Subito si pone elegante mantenendo però un non so che di rustico. Dopo un paio di minuti invece tira fuori grinta e personalità, il sorso si fa più teso e il tannino si manifesta vivace. I frutti rossi si mescolano a delle suadenti note speziate, prima di chiudere con un finale balsamico quasi rinfrescante.
Prezzo in enoteca: 22,00 euro
10 – Vino bianco “Arusnati” 2018 di Antica Valpolicella (trovi il post sulla visita in cantina qui!)
Edo – Le varietà bianche e autoctone dalle vigne di Niccolò Dama, in botte di acacia. Un vino giocato sulla delicatezza, un bouquet floreale e sull’eleganza. L’appiglio tannico, nonostante la macerazione è ben nascosto. Non esige cibo e fa della beva la sua migliore caratteristica.
Prezzo in enoteca: 30,00 euro
11 – Vino rosso “Falso Papiro” 2021 di Cantina Anonima
Andrea – Moscato d’Amburgo Ciliegiolo, Mammolo… Sulle colline immediatamente a nord di Lucca, Damiano Donati e Ruggero Baronti raccontano di una Toscana. spensierata ma coscienziosa, che ama raccontarsi a tavola con freschezza e aromaticità. Fantasmagorico con il “Piccione e fagioli schiaccioni” de il Peposo (scopri di più sul ristorante qui!).
Prezzo a ristorante: 28,00 euro
12 – Vitovska Venezia Giulia IGT 2019 di Zidarich
Endriu – Vino che mi riporta indietro di qualche anno su quelle vigne piantate sulla roccia. Questa di Zidarich è una Vitovska dal carattere forte, ma dai modi gentili ed eleganti. Si distende con grazia e rapidità allargandosi sulla lingua fino ad accarezzare dolcemente le guance. Tutto è al suo posto, incastonato in un sorso dall’equilibrio incredibile. Un concentrato di agrumi e mineralità.
Prezzo in enoteca: 30,00 euro
13 – Vino rosso “Notti Stellate” 2016 di Etnella
Edo – Nonostante mi si riferisca una certa discontinuità qualitativa, il primo assaggio di Nerello Mascalese di Davide Bentivegna è una piacevolissima sorpresa. Naso volatile, stratificato e complesso. La roccia vulcanica, l’arancio, i frutti di bosco schiacciati. Pinotteggiare con toni salmastri. Bocca succosa ma filante, bello l’allungo. Bevi ciò che annusi.
Prezzo in enoteca: 35,00 euro
14 – Dogliani Superiore 2020 di Andrea Cauda
Andrea – Raccolto a Madonna delle Grazie, si ritira in acciaio e, dopo una quindicina di mesi, in una cieca se ne viene fuori con un sorso elegante, piuttosto godurioso, che avvolge il palato senza risultare mai pesante. Anzi. Schietto come un papà che bonariamente ti riporta sulla retta via (del Dolcetto), che con una pacca sulle spalle ti rammenta di non perdere tempo con chi non lo merita (questo non posso dirlo).
Prezzo in enoteca: 23,00 euro
15 – Vino bianco “Fatto coi Piedi” 2021 di Filarole
Endriu – Classico blend di uve bianche dei Colli Piacentini con Malvasia di Candia, Ortrugo e Trebbiano. Inizialmente un po’ austero, molto verticale e asciutto. Dopo aver respirato qualche minuto il sorso però si fa ampio e coinvolgente, il tannino si ammorbidisce diventando più piacevole mentre l’aromaticità stacca senza prevaricare il resto degli aromi. Non c’è niente da fare: adoro gli orange wine di questa zona.
Prezzo in enoteca: 19,00 euro
16 – Langhe Nebbiolo 2017 di Giuseppe Rinaldi
Edo – Il Nebbiolo di Marta Rinaldi è uno. È unico. Canfora, arance, tabacco, quel profumo di Chiesa, l’acqua dei fiori del cimitero (e qui ringrazio Michele Melfa di Sopravvento, naso sublime!), una impercettibile volatile a portarti via. La bocca è lieve, tarata sulle percezioni olfattive, fresca, grande. Sostanza, non apparenza.
Prezzo in enoteca 80,00 euro
17 – Barbera Superiore del Monferrato 2020 di Tenuta Migliavacca
Andrea – La Barbera è femmina? Non lo so, ma di certo la Superiore di Francesco è umana o giù di lì. Scura ma accogliente, inclusiva. Ama la tavola e, fidati, chiede in cambio molto meno di quello che, con sincerità, regala. Dopo tanti millesimi, un vino del cuore.
Prezzo in enoteca: 20,00 euro
18 – Cotes du Jura “Les Rondos” 2020 di Domaine Courbet
Endriu – Uno Chardonnay di grande complessità ed eleganza. Ampio e denso nel distendersi senza mai risultare pesante grazie a una freschezza che gli dona lo slancio giusto. Nonostante si percepiscano note burrose, di pasticceria (non amo particolarmente questi aromi), la spiccata mineralità bilancia il finale. Proprio un bel vino.
Prezzo a ristorante: 60,00 euro
19 – Avec le Blanc 2016 di Les Sabots d’Hélène
Edo – La prima bottiglia assaggiata anni fa era sgradevole, il sorso sconvolto dalla souris. Non fa eccezione questa seconda bottiglia della stessa annata il cui liquido “ammalato” rovina, come allora, la mia bocca e il mio pranzo. Un vero peccato.
Prezzo in enoteca: 25,00 euro
20 – Côtes du Jura Chardonnay “Le Clos” 2019 di Nicolas Jacob
Andrea – Corpo, energia, profondità… C’è un mondo dentro a un bicchiere dello Chardonnay prodotto dall’ennesimo pupillo di Ganevat (ma quanti sono?) con questa vigna impiantata su suolo calcareo bathoniano nel 1947 a Rotalier. Bisogna solo dargli il tempo di amalgamarsi. Fidati.
Prezzo in enoteca (francese): 56,00 euro
21 – Vino bianco “Li Sureddi” 2021 di Antichi Vigneto Manca
Endriu – Non poteva mancare la quota sarda anche in questo sbanco. Direttamente dalla Romangia arriva un bianco macerato a base di Vermentino e Girò bianco (conosci quest’uva?). Il sorso è pieno e materico, potente e caldo. Un’esplosione di mare e macchia mediterranea dal finale salatissimo che fa subito venire voglia di berne un altro sorso. Ma d’altronde la Romangia è un posto speciale…
Prezzo in ristorante: 30,00 euro
22 – Bourgogne Passetoutgrain 2018 di Sarnin – Berrux
Edo – Assemblaggio di Pinot Noir e Gamay, da cui il nome dell’appellation. Di tutto, un po’. Nonostante la scelta di ricorrere alla macerazione carbonica, l’esito è sfocato, penalizzante per entrambe le uve. Al naso il frutto è compresso, stirato. E così in bocca. Non il loro miglior vino!
Prezzo in enoteca: 48,00 euro
23 – Vino bianco “Etichetta Rossa 2022 di Tanca Nica
Andrea – “Cosa le porto?” “Una spremuta di Pantelleria, grazie.” Cru basaltico di giovane Zibibbo che disarma con l’ampiezza del frutto (albicocca) senza apparire stucchevole grazie alla sua innata mineralità, già percepibile al naso. Più esperienziale se rapportato alle altre “etichette colorate” di Francesco Ferreri (trovi qui il racconto scritto da Edo sulle sue giornate passate sull’isola).
Prezzo in enoteca: 65,00 euro
24 – Vino bianco “Belgrado” 2022 di Colbacco
Endriu – Se il recente arrivo dell’autunno ha cambiato il tuo umore ho la soluzione: acquista una bottiglia di questo vino. Spensierato e primaverile, riuscirà a tirarti su il morale. Un rifermentato polposo, che lascia in eredità una bella salivazione e ricordi di erba fresca, fiori gialli di campo e frutta poco matura. Con Colbacco torna la primavera.
Prezzo in enoteca: 14,00 euro
25 – Vino bianco “Terra Bassa” 2022 di Orto del Vicino
Edo – Parlo del bianco, blend dai toni aranciati, ma potrei citare tutti i vini di Anna e Leonardo. Sempre più centrati, veri, fedeli al territorio e semplici, nella migliore accezione del termine. Tornando al bianco però, frutto e materia mi fanno desiderare una “Riserva” affinata in “contenitore nobile”.
Prezzo in enoteca: 20,00 euro
26 – Vino rosso “Fénic AVC 1” 2019 di Leffrey
Andrea – Scuro, nitido, profondo… Principalmente Vuillermin, uno dei vitigni salvati dall’opera di Giulio Moriondo, e un piccolo saldo di Petit Rouge da un vigna centenaria a piede franco. Insomma, a La Vague l’assaggio della prima annata prodotta dalla famiglia Minetti è stata proprio una piacevole scoperta.
Prezzo a La Vague: 14,00 euro
27 – Vin de France “MonRie” 2021 di Zeroine
Andrea – Tanta freschezza (volatile) e poco altro. Non sono ancora riuscito a trovare un senso al taglio di Mondeuse dalla Savoia e Riesling dall’Alsazia prodotto dal negozio recentemente avviato da Maylis Bernard, la compagna di Ganevat (effettivamente ancora mancava… …). Prezzo importante, soprattutto in Italia, impatto trascurabile. Passiamo oltre? …
Prezzo in enoteca (francese): 38,00 euro
Nato a Genova non troppi anni fa (più o meno), passo l’adolescenza a chiedermi perché abbia sempre preferito un raviolo cotto sulla stufa a un’exogino, o ancora cosa mi avesse spinto, ancora infante, a scolarmi tutti i fondi di Moscato d’Asti lasciati incustoditi dagli adulti, dopo il brindisi di capodanno, incappando nella mia prima ciucca. Intanto, diventato prima Sommelier Professionista AIS e poi Assaggiatore ONAF, dopo svariate esperienze nel mondo della ristorazione, tra cui il servizio dei vini al ristorante “La Terrazza” del Belmond Hotel Splendido a Portofino, dall’ottobre del 2016 sono entrato a far parte dell’Elenco regionale degli Esperti Degustatori dei Vini D.O.C. presso la Camera di Commercio di Genova per poi bla bla bla… Perdonami, mi sto annoiando da solo. Beh, ti prego di mantenere il segreto, ma sappi che ancora oggi, nonostante sospetti sia colpa degli uomini della mia famiglia, del nonno paterno, commerciante di vino in giro per il nord Italia, di quello materno, agricoltore, combattente e scrittore, e di mio padre, agronomo mancato con il tocco per la fotografia, continuo a chiedermelo qui su Enoplane.com.
Cagliaritano DOC classe 1984, Esperto Assaggiatore ONAV e consigliere per la delegazione cittadina della medesima, mi son avvicinato al mondo del vino circa una decina di anni fa, innamorandomi fin da subito del movimento “naturale” e in seguito anche delle fantastiche persone che lo popolano.
Galeotto fu un seminario di degustazione in 4 serate tenuto a Cagliari da Sandro Sangiorgi, del quale, pur senza capirci a quel tempo una benemerita mazza, ancora ricordo, per filo e per segno, alcuni degli splendidi vini assaggiati. Mi colpirono per la loro istintività, di come allo stesso tempo riuscissero a essere imprevedibili e conviviali.
Un sogno? Aprire una piccola enoteca con mescita.
Dove? A Cagliari. E dove sennò.
Nato ad Aosta nel Marzo del 1977, passo l’infanzia in skate. Poi snowboard, mountain-bike, trail… Musica, sempre, viaggi e contaminazione pure.
Nel 2006 una Coulée de Serrant fa nascere in me l’amore per il Vino.
Mi informo, assaggio, esploro, leggo e scrivo. Studio! Con ahimè pochissime occasioni di scambio e come sempre, senza indossare divise.
Dal 2019 vendo la mia idea di Vino in Valle d’Aosta. Ma in fondo l’ho sempre fatto: raccontandolo agli amici, annoiando Francesca mia moglie, facendo scappare i miei figli, Bianca e Dante!
Proprio la condivisione insieme alla natura del gusto, sono i cardini del mio approccio. Che è essenzialmente musicale, non necessariamente tecnico. Sicuramente emozionale e positivo. In una parola: hardcore!
Entella,ovvero: quando si sbaglia lo fa buono.
La squadra di calcio o il fiume? Perché nel caso parlassi di Davide Bentivegna, per quanto mi riguarda, allora sbaglia molto spesso…
Sì,scusa Etnella.
Mannaggia al correttore.