Ehi!?! Sei ancora qui?
Dai su, non fare l’offeso. Guarda che saresti stato il primo ad annoiarti con un post troppo lungo.
Se invece hai trovato questo articolo per caso, ti consiglio di leggere la prima parte qui e se ti avanzano 5 minuti anche questo, un pezzo che ho scritto e che dovrebbe spiegare cos’è Gelinaz.
Ora, per farmi perdonare, ti do una buona notizia: i ragazzi del ristorante Giglio mi hanno concesso di usare le stupende foto dei piatti scattate da Francesco Tommasi, fotografo con un passato da assistente del Maestro Oliviero Toscani e un presente pieno di progetti personali in giro per il globo e collaborazioni con marchi tipo Patrizia Pepe o Peuterey Group.
Quindi bando alle ciance e ricominciamo che la prima portata si è appena materializzata dinanzi a me.

Ristorante giglio gelinaz francesco tommasi

Fotografia di Francesco Tommasi

1º REMIX: Spaghetti freddi, yogurt di capra, ostriche, pesto di zatar e coriandolo (MATRIX: Amuse bouche – Breaded oyster with tapioca and roe)

Bomba acido-minerale-oceanica che  ripercorre il MATRIX con il supporto della recente esperienza degli Chef in terra israeliana per la “4º Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, abbinamento con uno shot di arak, che ne estende la persistenza, compreso.

Ristorante giglio gelinaz francesco tommasi Foie Gras

Fotografia di Francesco Tommasi

2º REMIX: Mais mantecato, miele, soia e foie gras (MATRIX: Starter – Foie Gras terrine with honey, corn cream and soy sauce)

Il mais con le sue note dolci viene trattato da risotto e mantecato con foie gras precedentemente surgelato al fine di ottenere una consistenza tale da poterlo grattugiare. Chiudono il cerchio soia e una mistura di spezie sudamericane. Semplicemente il piatto della serata per Pula.

ristorante Giglio di Lucca

Fotografia di Francesco Tommasi

3º REMIX: Ravioli di Comté, morchelle e caffè in brodo di funghi secchi e alghe con tartufo bianco (MATRIX: First Course – Mushroom consommè)

Quando il consommé viene servito con le erbe della foresta amazzonica, incarna lo spirito della cucina dello chef segreto (Sì, questo è praticamente uno spoiler!), mentre qui è “de noantrizzato” dall’abbraccio medicamentoso tra i “tortellini”, punzecchiati dal caffè, e l’oro dei boschi italiani, il tartufo bianco. Comfort food della Terra.

Tutto procede inebriante e ritmato quando a un tratto, intorno alle 22,00… Alex Atala appare in sala, prima ridendo come Babbo Natale e poi urlando in un italiano perfetto che il menu era il suo!
No, non è vero, l’arcano è stato svelato dal direttore dell’iconica rivista Cook_Inc., Anna Morelli, in un divertente intermezzo con i tre chef, culminato nell’apertura di una busta contenente il suo nome.

Insomma, anche quest’anno niente premio Vanna Marchi. Peccato. Anzi, ma che me frega e… che sballo! L’avresti mai detto? L’ostrica impanata nella tapioca è uno dei suoi signature dish e… ma aspetta, sai chi è Alex Atala? Nel peggiore dei casi fai ammenda qui.

Ristorante giglio di lucca gelinaz francesco tommasi Alex atala

Sì, lo so. Le foto sono tanto belle quanto autoesplicative e io la sto facendo troppo lunga… Proseguiamo.

ristorante Giglio di Lucca 3

Fotografia di Francesco Tommasi

4º REMIX: Collo di pollo ripieno di seppie e fegatini in salsa zimino (MATRIX: First Course – Squid stuffed with gizzards and liver served in kids baking sauce)

Per la concentrazione dei sapori, il mio piatto della serata.

Hai visto quanto posso essere conciso?

Fotografia di Francesco Tommasi

5º REMIX: Tagliolini, panna, vodka, uova di salmone e tarassaco (MATRIX: Main course – Sweet potato with toasted local herbs bernaise)

La salsa bernese e la patata si vestono rispettivamente da tagliolino e vodka per concedersi un favoloso ballo sapido e nostalgico. Synth Pop.

Una “ragazza” di McDonald’s consegna la prossima portata.

ristorante Giglio di Lucca 2

Fotografia di Francesco Tommasi

6º REMIX: Happy Meal (MATRIX: Main course – Grilled beef with Bras potato)

“Il divertimento è una cosa seria” Cit. Italo Calvino

Fotografia di Francesco Tommasi

7º REMIX: Spaghetti oro, incenso e mirra (MATRIX: Pre dessert – Basil and holy grass sorbet with caramelized red pepper)

Qualcosa di sacro, una rappresentazione celeste accompagnata da un pet nat rosa antico di Blauer Wildbacher dalla persistenza infinita, il Frizzante della famiglia Strohmeier (Austria).

ristorante Giglio di Lucca

Fotografia di Francesco Tommasi

8º REMIX: Gelato alla panna acida, sciroppo di radici e halva (MATRIX: Dessert – Root syrup with fresh ice cream)

Un dolce acidulo e crepitante che tira dritto al cuore, rinfresca mentre carezza.

Wow!
La (s)quadra del ristorante Giglio non ha eseguito il compitino. Spingendo Gelinaz al suo massimo, ha appena, se mai ce ne fosse stato bisogno, dato prova di straordinaria capacità, portando a termine un menu sperimentale quanto sperimentato e irripetibile in un modo tutto suo, musicale, gioioso e raffinato nei particolari. Carico di rimandi all’origine (Alex Atala), eppure piena espressione del poetico e democratico mosaico messo quotidianamente in scena al numero 2 di Piazza del Giglio a Lucca.
Se penso a Gelinaz nella sua interezza, non so bene cosa dirti. L’idea dietro rimane una figata in tutte le sue numerose declinazioni. Poi sono le persone a fare il resto, quello che conta. Dietrologie e polemiche annoiano i bimbi che non bramano altro che giocare.
Quanto mi sono divertito, grazie. Pula sorride. Avrà un pezzo di pane nella tasca?

Non mi dire che ti stai ancora chiedendo se è valsa la pena?

Fine.

E ora? Via le giacche e i grembiuli, il volume della musica sale, un gin tonic del Franklin ‘33 per ciascuno e la festa continua: il Sig. Atala è stato con noi tutta la sera e con Benedetto, Lorenzo e Stefano grida: “Samba!”

 

Nel caso il materiale presente nell’articolo offenda qualcuno o ne leda in qualunque modo copyright e diritti fatemelo sapere e provvederò immediatamente.

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